BRANO TRATTO DA "LA REPUBBLICA DI MUSSOLINI" DI G.BOCCA

Si descrivono gli ultimi momenti di vita di Mussolini

Nella notte fra il 26 e il 27 (aprile del 1945) Mussolini avrebbe fatto un ultimo tentativo per raggiungere la frontiera per la montagna; così si afferma, ma non ne abbiamo alcuna prova sicura. Sappiamo che il mattino del 27, sceso a Menaggio, vi incontra Claretta Petacci che è riuscita a raggiungerlo grazie ai Tedeschi. Passa una colonna tedesca forte di 200 uomini, che si dirige sulla Valtellina per la via Regina; i gerarchi fascisti si uniscono. Ma a Musso c'è un blocco partigiano; Mussolini, che ha cercato di nascondersi indossando un cappotto e un elmetto tedeschi, viene riconosciuto e arrestato; la Petacci insiste per rimanere con lui. Li portano in una casa di contadini a Giulino di Mezzegra, dove saranno raggiunti e giustiziati il 28 dall'inviato del CVL, il comunista Walter Audisio. Muoiono fucilati sul lungolago di Dongo quattordici fascisti. [ ... ]

Si è discusso a lungo sull'esecuzione di Mussolini, su chi abbia dato l'ordine e su chi l'abbia veramente eseguita. La testimonianza di Fermo Solari, che allora divideva con Longo la responsabilità del comando, ci sembra definitiva: "Ero al comando quando telefonarono da Musso che il Duce era prigioniero. Longo uscì per dare degli ordini e poi mi disse: "Ho trovato solo Audisio, ho mandato su lui perché ce lo porti a Milano". Longo mandò Audisio perché era un funzionario del CVL, ma gli mise alle costole l'uomo del partito, Lampredi. Quando si seppe che Mussolini e i gerarchi erano stati fucilati, noi ci adattammo al fatto compiuto che, del resto, approvavamo in pieno. " Il giorno seguente, Mussolini, la Petacci e i gerarchi uccisi vengono esposti in piazzale Loreto, nel luogo dell'eccidio degli ostaggi: atto rivoluzionario su cui si farà dell'inutile moralismo.